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lunedì 7 gennaio 2013

NICOLE MINETTI SEXY, ULTIMI GIORNI "IN BIANCO" A MIAMI

Delle lunghissime vacanze per Nicole Minetti. L'ex consigliera regionale della Lombardia in quota Pdl ha deciso di trascorrere le vacanze a Miami, dove è stata fotografatissima. Non è passato giorno della sua permanenza in Florida infatti senza che arrivassero le sue foto in spiaggia, ed anche oggi arrivano le immagini degli ultimi sgoccioli di relax di Nicole. Costume bianco e forma fisica come sempre al top, forse Nicole è "scappata" dagli innumerevoli commenti negativi che affollano la sua pagina Facebook...

Michelle hunziker e tomaso trussardi: nozze il 14 febbraio 2013?

La notizia che i due hanno intenzione di convolare a nozze non è più una novità ma intanto trapela la data: anche se viene di giovedì il giorno scelto sarebbe quello degli innamorati Anche le coppie più perfette del mondo dello spettacolo e della moda presentano dei difetti, e a volte vengono paparazzate anche durante delle discussioni accese. E’ il caso di Michelle Hunziker e di Tomaso Trussardi, belli, ricchi, famosi, ma soprattutto innamorati. Nelle immagini pubblicate da “Novella 2000″ i due discutono in sella alla loro moto in mezzo alla strada e successivamente anche fermi al benzinaio. E’ la prima volta che la coppia, tanto unita, innamorata e affiatata viene fotografata in atteggiamenti litigiosi. Che sia lo stress del ritorno alla routine lavorativa, dopo le mete da sogno in cui hanno trascorso le vacanze? Dalle immagini Michelle sembra mettere in riga il bel Tomaso, che dal canto suo sembra volersi giustificare, forse per un errore commesso. Ma in realtà le effusioni in vacanza e l’avvistamento in una location di liste di nozze fanno intendere che questa sia stata una semplice e ordinaria lite passeggera.Sono ben altre,infatti,!e situazioni in cui vengono immortalati i due innamorati: Michelle appare sempre raggiante e coccolata dagli enormi mazzi di fiori e dalle continue attenzioni del suo partner che assume sempre di più le fattezze e le caratteristiche del principe azzurro. Altre immagini che li ritraggono nel quadrilatero della moda milanese, infatti, ci comunicano che il loro amore è ancora vivo, e che potrebbe essere davvero Imminente l’annuncio del lieto evento che li renderà finalmente marito e moglie. Michelle sfoggia un look da cavallerizza super sexy, e soprattutto un bellissimo anello (dono del suo compagno), mentre Tomaso indossa abiti casual, risultando decisamente elegante. Dopo gli acquisti, salutano i fan che nei frattempo si sono assiepati fuori dai negozi, e sfrecciano via sulla loro auto. Sembrano esserci davvero tutti i requisiti per la celebrazione dette nozze, compresa l’approvazione da parte della figlia di Michelle, Aurora, avuta dal precedente matrimonio con il cantante Eros Ramazzotti. Una possibile data pare che possa essere il 14 Febbraio del prossimo anno, giorno degli innamorati, la data perfetta con la sola perplessità superstiziosa che viene di giovedì, che si dice sìa un giorno della settimana che “reca alla sposa dei dispiaceri”. Chissà, per il momento si tratta di una voce che la coppia non ha smentito anche se di certo deve essere una data imminente, visto ii desiderio espresso più volte da Michelle di mettere al mondo un altro figlio, vedendo anche in Tomaso la persona giusta con cui poterlo fare.

BELEN RITORNA IN ITALIA: "ECCO IL MIO PANCIONE DI SEI MESI"

Ritorno in Italia dopo la vacanza in Argentina per Belen Rodriguez. La showgirl ha trascorso le feste natalizie a Buenos Aires e con l'occasione ha fatto conoscere il fidanzato Stefano De Martino alla famiglia. I suoi fan non hanno sentito la sua mancanza, dato che li ha aggiornati attraverso la sua pagina Facebook, postando foto e messaggi. Proprio dal social network la showgirl ha "avvisato" del suo rientro ("Buongiorno a tutti!!!! Sono tornata a casa dopo 15 ore di aeri, vado a fare un sonnellino. un besito grande!"), oltre ad inviato alcune immagini che la ritraggono col pancione. Anche Stefano è stato molto attivo su Facebook, organizzando anche uno scherzo in cui ha fatto credere a tutti di essersi tatuato una farfalla, proprio come la fidanzata...

sabato 5 gennaio 2013

Niente sale nelle pappe dei neonati

I primi anni di vita di un bambino sono decisivi per lo sviluppo del senso del gusto, incidono sia sulle preferenze, sia sul suo comportamento alimentare futuro.

alimentazione neonati, sale pappe, pappe neonato, svezzamento,ricette,ricetta bambino,news,notizie,Per esaltare il gusto di una pietanza è nostra abitudine quella di ricorrere all’uso del sale. Senza rendercene conto ne usiamo dosi decisamente superiori al nostro fabbisogno. Ricadiamo in questa cattiva abitudine anche quando prepariamo le pappe dei bambini, in quanto, nel condire l’alimento ci regoliamo in base al nostro gusto personale, sottovalutando che i neonati hanno un senso del gusto decisamente diverso dal nostro.
Almeno fino al secondo anno di vita il bambino dovrebbe essere nutrito con alimenti privi di sale, soprattutto perché non si dovrebbe sovraccaricare di lavoro i reni, che non sono completamente ben sviluppati e, quindi, non ancora del tutto capaci di eliminarlo. L’assenza di questo esaltatore di sapidità nelle pappe permetterà al bimbo di crescere senza alcuna dipendenza dai cibi salati, verrà educato al gusto e imparerà a distinguere e riconoscere i diversi ed autentici sapori; inoltre, rappresenterà anche un’ottima arma di prevenzione nei confronti di alcune patologie.

Il sodio contenuto nel sale è importante per il mantenimento del nostro stato di salute, in quanto svolge diverse funzioni: partecipa all’equilibrio acido-base; alla regolazione dell’eccitabilità muscolare; alla regolazione del bilancio idrico; al mantenimento della pressione osmotica dei liquidi corporei. Il problema nasce nel momento in cui si eccede nell’assunzione.

Un recente studio condotto a Philadelphia e pubblicato sull'American Journal of Clinical ha spiegato l’importanza di non somministrare cibi salati, soprattutto nei primi anni di vita. La ricerca si è basata sulla somministrazione di acqua contenente concentrazioni diverse di sale a un gruppo di sessanta neonati. Parallelamente, sono state annotate le scelte alimentari seguite dai genitori per l’alimentazione dei propri bambini durante i mesi di svolgimento della ricerca. In questa prima parte dell’indagine si è osservato come i neonati non preferivano le soluzioni salate e, addirittura, rifiutavano quelle con maggiori concentrazioni saline. Lo stesso esperimento è stato ripetuto quando i bambini aveva raggiunto i 6 mesi di vita. I risultati questa volta sono stati diversi: i bambini nella cui alimentazione era stato aggiunto il sale e che, inoltre, facevano uso di pane, cracker e cereali, gradivano l’acqua addizionata di sale che gli era stata proposta. I pochi bambini che invece continuavano a rifiutare l’acqua salata erano quelli che mangiavano più frutta sia a merenda che a colazione rispetto agli altri. Non dobbiamo dimenticare come tutti gli alimenti apportano naturalmente sale nell’organismo, quindi, l’aggiunta è superflua. Se a questa dose aggiungiamo quella che assumiamo mangiando soprattutto alimenti già pronti, specialmente a base di cereali come zuppe e minestre, noteremo che la quantità di sale assunto è decisamente superiore al nostro fabbisogno e alla capacità dei reni di eliminarlo giornalmente.

In media, in condizioni normali, i reni eliminano da 0,1 a 0,6 g di sodio al giorno. Sono anche numerosi gli studi che hanno dimostrato che l’uso eccessivo di sale crea una vera e propria dipendenza simile a quella data dall’uso di una droga. Questa condizione porta inevitabilmente all’abuso nel consumo, aumentando il rischio di insorgenza di patologie renali e dell’apparato cardiocircolatorio.

ROSY DILETTUSO, SPETTACOLO HOT IN KENIA CON LO STILISTA GRIFONI


C'è poco da fare, le vacanze natalizie di star e starlette italiane si sono svolte  in Florida, sulle ormai frequentatissime (ormai intasate) spiagge di Miami oppure al caldo del Kenya. Rosy Dilettuso, ex Pupa ed ex di Riccardo Bossi, figlio maggiore del senatur della Lega, ha scelto la seconda destinazione: accompagnata dallo stilista Mauro Grifoni regala di nuovo uno spettacoli hot, ma stavolta sembra in maniera involontaria....

IL BAMBINO SI SVEGLIA NELLA NOTTE E PIANGE? MEGLIO LASCIARLO IN CULLA

E' notte e il bambino comincia a piangere. Cosa è meglio fare, lasciare che si riaddormenti da solo o prenderlo in braccio e cullarlo? Il dilemma attanaglia ogni neo-genitore, ma per venirne a capo arriva in soccorso uno studio degli psicologi della Temple University (Usa) guidati da Marsha Weinraub, pubblicato su 'Developmental Psychology'.


Sostenendo in ogni caso l'idea che nella maggior parte dei casi è meglio lasciare i bambini in culla e farli riaddormentare da soli. Per lo studio, l'esperta e i suoi colleghi hanno analizzato i modelli di risveglio notturno in un gruppo di 1.200 piccoli fra i 6 e i 36 mesi. «Se li si studia quando dormono - evidenzia la psicologa esperta dello sviluppo infantile e delle relazioni genitori-figli - si nota che tutti i bambini, come tutti gli adulti, passano attraverso diversi cicli di sonno ogni ora e mezza-due, in cui si svegliano per poi riaddormentarsi. Solo alcuni di loro piangono in questo momento di passaggio». Gli studiosi hanno chiesto ai genitori di riferire dettagli sul risveglio dei loro figli di 6, 15, 24 e 36 mesi. Si è scoperto che, dai sei mesi di età, il 66% dei piccoli non si risveglia o lo fa solo una volta alla settimana. Mentre il 33% si sveglia almeno sette notti alla settimana a sei mesi, scendendo a due notti a 15 mesi e a una notte alla settimana a 24 mesi di età. Tra i bambini che che dormono 'a tratti', la maggior parte è risultato essere maschio. Collegato con questa abitudine temuta da mamme e papà assonnati, anche un punteggio più alto nella scala di valutazione del temperamento riguardante tratti come irritabilità e distraibilità. Questi bambini hanno infine anche più probabilità di essere allattati al seno e le madri sono più spesso depresse ma hanno anche una maggior sensibilità materna.

I risultati suggeriscono un paio di elementi importanti, dice Weinraub. Il primo è che i fattori genetici, come quelli che possono influire sul temperamento, appaiono implicati anche nei problemi di sonno. Un altro aspetto è che è importante per i bambini imparare ad addormentarsi da soli. «Quando le madri entrano in sintonia con questi risvegli notturni e/o un bambino ha l'abitudine di addormentarsi durante l'allattamento - esemplifica la studiosa - allora il bebè non sarà in grado di auto-tranquillizzarsi e riaddormentarsi autonomamente». Per la ricercatrice, infine, dovrebbe essere indagato meglio il collegamento fra la depressione materna e i risvegli del bimbo. Da un lato, infatti, è possibile che le madri siano già depresse durante la gravidanza e che questo 'male di viverè prenatale incida sullo sviluppo neurale e sui risvegli del piccolo. Al contrario, è importante riconoscere che la privazione del sonno può, naturalmente, aggravare la depressione materna. «Il miglior consiglio - conclude la psicologa - è quello di mettere i bambini a letto sempre alla stessa ora, ogni notte, permettendo loro di addormentarsi da soli e resistendo alla tentazione di rispondere subito al risveglio».

INFLUENZA, RISCHIO EPIDEMIA. 200MILA A LETTO PER L'EPIFANIA


«Siamo all'inizio dell'epidemia, con 140 mila casi di influenza segnalati la scorsa settimana. Casi che entro l'Epifania, complici le feste e le riunioni con famiglia e amici, saliranno: con 200 mila persone a letto nell'arco di sette giorni». La stima è del virologo dell'Università di Milano, Fabrizio Pregliasco. «Le vacanze di fine anno - dice l'esperto all'Adnkronos Salute - hanno favorito contagi e incubazioni, e il ritorno a scuola dei bambini farà da detonatore, causando un incremento dei casi di influenza. Insomma, siamo all'inizio della salita della curva epidemica». I più colpiti «sono come previsto i bambini. Stiamo isolando tutti e tre i virus attesi. Di certo per l'andamento della stagione influenzale i prossimi giorni saranno determinanti: se le giornate saranno miti, potrebbe non essere una stagione nera». E se i pazienti «lamentano dolori muscolari, mal di testa e sintomi respiratori oltre alla febbre alta, stiamo vedendo alcuni strascichi come bronchiti protratte nel tempo, naso chiuso e raffreddore, legati a sovrainfezioni batteriche che - avverte il virologo - specie negli anziani, possono portare polmoniti». Insomma, «è sempre bene non sottovalutare i sintomi, riguardarsi e non fare gli 'eroi', anche per evitare di diffondere il virus in ufficio o a scuola».

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