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venerdì 2 agosto 2013

Viso, crema intima usata da anti-age: boom di vendite

È il prodotto anti-rughe più ricercato del momento e anche il più insolito. Si tratta di una crema ideata inizialmente per migliorare l'elasticità delle zone intime in gravidanza e in menopausa. Ma le vendite sono aumentate vertiginosamente dopo la scoperta delle proprietà antiaging per il viso, condivisa nei forum online.
A Roma le vendite delle due tipologie di prodotto, per gravidanza e per menopausa, sono triplicate dal mese di gennaio a quello di febbraio e in aprile sono cresciute di 10 volte rispetto all'inizio dell'anno. «Si tratta sicuramente di una moda, che però non ha particolari controindicazioni - spiega Leonardo Celleno, dermatologo dell'Università Cattolica di Roma -. Si tratta di un'ottima crema, perché contiene collagene, acido ialuronico e isoflavoni di soia. Sostanze, quindi, che vanno bene per la pelle femminile. In più ci sono le vitamine A, E, C. Un prodotto completo. E così come fa bene all'area perigenitale, può anche andar bene per altre aree del corpo, viso compreso. Per avere ottimi prodotti antirughe, però, non c'è bisogno di ricorrere a questa particolare crema, perché ne esistono molti, altrettanto validi, realizzati per il viso, che hanno una consistenza più adatta. La crema vaginale, infatti, è più appiccicosa».

Nessun danno per la salute a causa dell'uso improprio, dunque, ma nemmeno un'azione miracolosa collegata al prodotto: «Si tratta di piccole manie, lanciate dall'uso di qualche vip - conclude il dermatologo -. A volte questo tipo di imitazione può essere pericoloso e serve fare attenzione, ma in questo caso non ci sono rischi».

venerdì 18 gennaio 2013

LA SORELLA DI BELEN NON TORNA IN ITALIA,"È INCINTA ANCHE LEI"


Belen sembra non essere l'unica della famiglia Rodriguez incinta. Secondo il sito "Socialchannel", molto vicino a Fabrizio Corona, anche la sorella Cecilia sarebbe in dolce attesa del fidanzato, l'avvocato argentino Sebastian Perez Blanco: l'indizio sarebbero il mancato ritorno di Cecilia dall'Argentina (Belen però l'andrebbe a trovare a marzo, dopo la nascita di Santiago) proprio ora che, dopo tante difficoltà, si era riuscita a ritagliare un piccolo posto nel mondo dello spettacolo.

lunedì 7 gennaio 2013

BELEN RITORNA IN ITALIA: "ECCO IL MIO PANCIONE DI SEI MESI"

Ritorno in Italia dopo la vacanza in Argentina per Belen Rodriguez. La showgirl ha trascorso le feste natalizie a Buenos Aires e con l'occasione ha fatto conoscere il fidanzato Stefano De Martino alla famiglia. I suoi fan non hanno sentito la sua mancanza, dato che li ha aggiornati attraverso la sua pagina Facebook, postando foto e messaggi. Proprio dal social network la showgirl ha "avvisato" del suo rientro ("Buongiorno a tutti!!!! Sono tornata a casa dopo 15 ore di aeri, vado a fare un sonnellino. un besito grande!"), oltre ad inviato alcune immagini che la ritraggono col pancione. Anche Stefano è stato molto attivo su Facebook, organizzando anche uno scherzo in cui ha fatto credere a tutti di essersi tatuato una farfalla, proprio come la fidanzata...

sabato 5 gennaio 2013

L’alimentazione prima del concepimento influisce sulla salute del futuro bambino

Mangiare bene fa bene: a se stessi e anche alle future generazioni. Uno studio condotto su un modello animale dai ricercatori del Nutrition Research Institute della University of North Carolina e appena pubblicato da Faseb (la rivista della Federazione delle società americane per la biologia sperimentale), indica come l’alimentazione prima del concepimento sia importante anche per la salute del bambino che verrà. La ricerca dimostra infatti come la dieta seguita ancora prima di restare gravide abbia chimicamente alterato il Dna di topi femmina e come questa alterazione si sia trasmessa alla prole. La scoperta del dottor Mihai Niculescu e dei suoi colleghi potrebbe avere ripercussioni nello studio di malattie dell’uomo come l’obesità, il diabete, i disturbi del sistema immunitario e anche il cancro. “Epigenetica e nutrigenomica stanno dimostrando come l’alimentazione possa alterare il patrimonio genetico con effetti che si trasmettono” commenta il professore Andrea Vania, responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione pediatrica dell’Università La Sapienza di Roma e presidente dell’ECOG, l’European Childhood Obesity Group. “Se si mangia male – continua – si può influire sulla salute di figli, nipoti e bisnipoti”.
Professor Vania, si è sempre data importanza all’alimentazione durante la gravidanza. Secondo la ricerca della University of North Carolina, invece, anche ciò che una donna mangia prima di restare incinta può influire sulla salute del futuro bambino. È così?
“Il discorso è molto complicato, ma altrettanto interessante. Secondo l’epigenetica e la nutrigenomica, due nuove branche della genetica e della scienza dell’alimentazione, la nutrizione è uno degli stimoli esterni, insieme ad altri come l’inquinamento ambientale e l’ambiente sociale, in grado di modificare il patrimonio genetico e di influire sull’espressione genica, ovvero la corrispondenza tra geni e proteine. Lo studio della University of North Carolina suggerisce inoltre che queste modificazioni possano essere trasmesse a un numero, non si sa quanto limitato, di generazioni”.
Per questo diventa importante l’alimentazione prima del concepimento?
“Sì, e non solo da parte della donna, ma anche da parte dell’uomo. Nonostante le difficoltà a trasferire i risultati dal modello animale al modello umano, gli studi di epigenetica e nutrigenomica affermano come una buona alimentazione possa favorire il benessere non solo dell’individuo che la segue, ma anche delle generazioni successive. Mangiare diventa quindi un fatto non solo personale: chi decide di mangiare male dovrebbe pensare anche a figli e nipoti”.
Quale alimentazione devono allora seguire i futuri genitori?
“La regola è quella di sempre: l’alimentazione deve essere equilibrata, varia e moderata. Deve includere tutti i nutrienti, ma questo non vuol dire che debba essere per forza carnivora. Si può anche seguire una dieta vegetariana, o perfino vegana, purché si assumano sali, vitamine e minerali negli apporti adeguati. Ma epigenetica e nutrigenomica danno un’ulteriore indicazione: dal momento che quello che si mangia può modificare l’espressione del genoma durante tutta la vita, equilibrio, varietà e moderazione devono essere i cardini anche dell’alimentazione dei bambini. Molta cautela, quindi, con le pratiche ‘fai-da-te’ nell’alimentazione dei nostri piccoli”.
Un’ultima domanda: ma esistono cibi che possono favorire la fertilità?
“Che io sappia no, più che altro ci sono favole metropolitane. A chi vuole diventare mamma posso semplicemente consigliare di mangiare bene, prestando magari un’attenzione particolare a certi nutrienti, ad esempio all’assunzione di acido folico, una vitamina del gruppo B che si ottiene soprattutto da carne, pesce, uova, legumi e vegetali a foglie verdi. L’acido folico è molto importante non solo durante la gestazione perché aiuta a ridurre i danni neurologici del feto, ma ancora prima di ‘mettere in cantiere’ un figlio”.

Parto prematuro: i sintomi principali

Il parto prematuro avviene prima della 37a settimana di gravidanza quando il bambino ha ancora l'apparato respiratorio non completamente formato. Si tratta, quindi, di una situazione estremamente rischiosa per la vita del neonato. Nel parto prematuro, i pricipali sintomi sono rappresentati da: contrazionio dolori al basso ventre di intensità variabile, perditie vaginali e nei casi estremi la rottura delle acque.

Come si manifesta il parto prematuro

Il parto prematuro, o parto pretermine, avviene prima della 37a settimana di gestazione e rappresenta una situazione rischiosa sia per la mamma sia per il bambino soprattutto se avviene i neonati molto prematuri, i quali sono altamente a rischio di soffrire di gravi problemi cerebrali, digestivi e soprattutto respiratori. Inoltre la mortalità nei primi giorni di vita è molto alta. Questi neonati se superano la fase critica rischiano anche di avere problemi anche una volta cresciuti, ad esempio ritardo nello sviluppo e problemi nell’apprendimento. Il parto prematuro è più frequente nelle mamme molto giovani (meno di venti anni) e in quelle più mature (sopra trentotto anni).
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Il parto prematuro è accompagnato da sintomi e in particolare da contrazioni che si presentano in genere ogni dieci minuti o con una frequenza maggiore. Spesso sono dolorose e devono subito allarmare la mamma che deve recarsi in ospedale. In altri casi le contrazioni possono essere sporadiche o possono presentarsi come un indurimento dell’addome accompagnato da mal di schiena e da senso di peso al basso ventre.

Possono essere presenti emorragie, sintomo di un distacco di placenta alla base del parto prematuro. L'emorragia può anche non essere abbondante, ma è quasi sempre accompagnata da dolori e contrazioni.
La minaccia di parto prematuro può presentarsi anche con la "rottura delle acque" (membrane amniocoriali) con perdita di liquido amniotico trasparente o verde. In questo caso è richiesto un ricovero urgente.

Sintomi principali del parto prematuro

Il parto prematuro, accompagnato da particolari sintomi, è una situazione di grave rischio per la madre e il bambino. I sintomi che devono mettere in allarme i futuri genitori sono rappresentati da contrazioni (dolorose ma anche più lievi), mal di schiena, emorragie e la rottura delle borse amniotiche. Queste condizioni richiedono il ricovero immediato.

Depressione post-parto, si prevederà dal sangue

Presto potremo prevedere il rischio di incorrere nella "baby blues", la depressione che coglie una neomamma su sette subito dopo il parto, le cui forme più gravi possono anche diventare psicosi vere e proprie. Un semplice test del sangue potrebbe infatti anticipare il pericolo di restarne vittima.
A un test che potrebbe essere davvero rivoluzionario, sta lavorando il team di Dimitris Grammatopoulos, della Warwick Medical School (Gran Bretagna), che ha presentato i risultati del suo gruppo all'ultimo International Congress of Endocrinology di Firenze.

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Lo studio
Il lavoro ha coinvolto un gruppo di 200 donne seguite prima e dopo il parto, e ha permesso di scoprire che il pericolo di sviluppare la "baby blues" è in qualche modo scritto nel Dna: le donne predisposte alla depressione post-parto - hanno concluso gli autori - sembrano avere maggiori probabilità di presentare nel proprio corredo genetico particolari varianti di 2 geni interruttori cruciali nella risposta allo stress, poiché regolano la produzione di 2 recettori che a loro volta controllano l'attività dell'asse ipotalamo-ipofisario.

Speranze future
Grammatopoulos e i suoi colleghi intendono approfondire i risultati di questa ricerca attraverso uno studio più ampio e multicentrico, che coinvolga anche altre strutture britanniche a Coventry, Birmingham e Londra.
"Crediamo di avere fatto una scoperta con importanti implicazioni cliniche e sociali", ha commentato Grammatopoulos, "se si riuscissero a identificare più facilmente le donne che rischiano la depressione post-parto, queste pazienti potrebbero essere trattate prima e con terapie appropriate".

mercoledì 2 gennaio 2013

Il biberon senza problemi primi sei mesi di vita

L' allattamento artifi­ciale puo suscitare un po' di appren­sione: di cosa avrò bisogno, quale latte sceglierò
e quanto dovrò darne al mio bambino? Se vuoi optare da subito per questa scelta, o se desideri smettere di allattare al seno, ti possiamo dare una mano. Sappiamo tutti che l'allattamento al seno è la scelta migliore, per i neonati.
Prima dei 12 mesi, l'unico latte adatto ai bambini è quel­lo materno o quello artificiale. Il latte materno è senz'altro il miglior nutrimento, ma ora anche i vari tipi di latte artificiale sono molto simili al latte materno. Ricavato dal latte vaccino, il latte in polvere subisce delle profonde modi­fiche, affinché contenga tutti i nutrienti di cui necessita il tuo bimbo e non comprenda anche quegli ingredienti che potrebbero risultare di difficile digestione al piccolo.


Allattamento al seno in tutta la tranquilità

Se non hai mai allattato, per te sarà un'esperienza nuova e all'inizio avrai un po' di timore. Bastano pochi accorgimenti per far sì che diventi bella e rilassante per entrambi.
Il' allattamento al seno è sicuramente il mezzo migliore che ci offre la natura, affinché il bambino inizi nel modo più giusto la sua vita e stabilisca un profondo legame con la sua mamma.
Ma proprio perché è naturale, non per questo può essere anche facile. Tu e il tuo bimbo dovrete imparare insieme la tecnica migliore per voi due, e anche se incontre­rai delle difficoltà, non dimenticare che ne
vale la pena.

PRODUZIONE DEL LATTE 

Il meccanismo di produzione del latte materno è di tipo neur ormonale. Le terminazioni nervose del capez­zolo e dell'areola mammaria, attivate attraverso la suzione, stimolano la produzione degli ormoni che permettono
la produzione del latte. Quando il bambino si attacca al seno, gli stimoli nervosi che vanno in direzione dell'ipotalamo, ordina­no alla ghiandola ipofisaria di secernere prolattina ed ossitocina. La prima agisce sulla ghiandola mammaria, stimolando la produzione del latte materno. La seconda s'incarica di  facilitare la fuoruscita del latte e di ridurre l'utero alla sua dimen- evento, unitamente alla secrezione delle ghiandole mammarie, crea una sensazio­ne di calore, congestione e piccoli  fastidi che costituiscono la sintornatologia della "montata lattea". La montata lattea si può impedire, subito dopo il parto, con un farmaco, prescritto e controllato dal medico (bromocriptina, ad esempio), che impedisce la produzione di prolattina.

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