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mercoledì 8 maggio 2013

LA FRUTTA CHE ABBRONZA

Carote, radicchi e albicocche salgono sul podio degli abbronzanti naturali in grado di 'catturarè i raggi del sole e garantire una tintarella naturale ma anche utilissimi per difendere l'organismo dalle elevate temperature. È la Coldiretti a stilare la speciale classifica top ten del cibo che abbronza in occasione dell'arrivo dall'Africa di 'Scipionè, il vastissimo anticiclone con afa e caldo che anticipa di una settimana rispetto al solstizio del 21 giugno l'arrivo dell'estate, dopo una primavera 2012 che si classifica al sesto posto tra le più calde da 210 anni con una temperatura superiore di 1,29 gradi centigradi rispetto alla media. Con il grande caldo, infatti, consumare carote, insalate, cicoria, lattughe, meloni, peperoni, pomodori, albicocche, fragole o ciliegie serve a difendersi dai colpi di calore, ma anche - sottolinea la Coldiretti - a preparare l'abbronzatura estiva. Anche chi è ancora costretto a rimanere in città infatti può difendersi dal caldo e prepararsi la tintarella estiva con una dieta adeguata che si fonda sul consumo di cibi ricchi in vitamina A che - precisa la Coldiretti - favorisce la produzione nell'epidermide del pigmento melanina per donare il classico colore ambrato alla pelle. Il primo posto è conquistato indiscutibilmente dalle carote che contengono ben 1200 microgrammi di vitamina A o quantità equivalenti di caroteni per 100 grammi di parte edibile. Al secondo posto - continua la Coldiretti - salgono i radicchi che ne hanno circa la metà mentre al terzo si posizionano le albicocche seguite da cicoria, lattuga, melone giallo e sedano, peperoni, pomodori, pesche gialle, cocomeri, fragole e ciliege che presentano comunque contenuti elevati di vitamina A o caroteni.
Un maggior consumo di frutta e verdura sono fonte di vitamine, sali minerali e liquidi preziosi per mantenere l'organismo in efficienza e per combattere i radicali liberi prodotti come conseguenza dell'esposizione solare. Antiossidanti «naturali» sono infatti le vitamine A, C ed E che - sottolinea la Coldiretti - sono contenute in abbondanza in frutta e verdura fresca. Questi vegetali - conclude la Coldiretti - sono dunque alimenti che soddisfano molteplici esigenze del corpo: nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l'apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all'azione dei radicali liberi prodotti nell'organismo dall'esposizione al sole, nel modo più naturale ed appetitoso possibile.

martedì 22 gennaio 2013

ECCO PERCHÉ CI ABBRONZIAMO: "UN SENSORE DENTRO L'OCCHIO"

 
Può considerarsi un vero e proprio 'sensore', presente anche nell'occhio e che serve a rilevare la luce, il segreto con cui la pelle si protegge dai danni al Dna causati dai raggi ultravioletti e che fa scattare l'abbronzatura. Lo ha scoperto un gruppo di ricerca coordinato dall'americana Brown University, che ha pubblicato il risultato sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas). Il sensore potrebbe un giorno diventare un bersaglio farmacologico per migliorare questa risposta protettiva, aumentando la produzione della melanina, il pigmento responsabile dell'abbronzatura.
Il lavoro chiarisce meglio il modo in cui le cellule della pelle, chiamate melanociti, rilevano i raggi ultravioletti e si 'autoproteggonò con la melanina. In particolare i ricercatori hanno scoperto che i melanociti contano su un recettore chiamato Trpa1: appena rileva i raggi ultravioletti, questo fa entrare un flusso di ioni di calcio all'interno della cellula. Quest'ultimo ha la funzione di segnalare alla cellula che è il momento di cominciare a fabbricare la melanina. Lo stesso recettore si trova anche nell'occhio e permette di rilevare la luce ultravioletta.
La scoperta è stimolante, rileva una delle autrici, Elena Oancea: «rafforza l'evidenza di un parallelo sorprendente tra la risposta della pelle alla luce ultravioletta e il modo in cui l'occhio rileva la luce». È simile tutto il percorso di conversione dell'assorbimento di onde elettromagnetiche in un segnale nervoso (fototrasduzione) da parte di pelle e occhi: dal recettore sensibile alla luce, alla cascata di segnali molecolari, fino al coinvolgimento del canale ionico. I ricercatori sospettavano che un canale ionico fosse coinvolto nel meccanismo con cui la pelle si protegge dai raggi ultravioletti, vi sono tuttavia molti canali ionici nei melanociti e non è stato semplice individuare Trpa1. Per mostrare in laboratorio che il canale ionico contribuisce notevolmente alla produzione della melanina richiamando gli ioni calcio, i ricercatori hanno bloccato con delle sostanze chimiche l'attività del Trpa1. È stato così scoperto che quando il recettore Trpa1 viene bloccato, i melanociti producono poca o zero melanina.

sabato 5 gennaio 2013

Come curare la pelle a inverno

Chi parte per la settimana bianca adotterà creme, stick e lozioni per proteggere l'epidermide dal sole e dal freddo pungente. Ma anche per chi resta in città, la pelle richiede precauzioni anti-gelo. Vi occorre una consulenza personalizzata? 
Precauzioni anti-gelo
In montagna l'aria molto secca, le basse temperature, il freddo pungente e il forte riverbero impongono di dedicare qualche attenzione in più alla pelle. Niente di troppo complicato: si tratta di semplici accorgimenti per rientrare in città con un'abbronzatura dorata e scongiurare il rischio di scottature, desquamazioni, couperose e screpolature. Ecco cosa non deve mancare nel vostro beauty-case, seguendo i consigli degli specialisti della pelle. 

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