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mercoledì 16 gennaio 2013

Troppo distratti per il sesso?

C’era una volta, si spera non troppo tempo fa, un tempo in cui con l’espressione “fare solo sesso” si intendeva avere rapporti sessuali senza alcun coinvolgimento a livello sentimentale. Oggi, invece,tale trittico di parole è da intendersi più letteralmente e, per di più, come una rarità.
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Stando ad un sondaggio effettuato da Akuel Skyn su un campione di giovani tra i 19 e 30 anni in Francia, Ungheria, Italia, Polonia e Gran Bretagna, in occasione del lancio di un nuovo preservativo, infatti, gli europei avrebbero una notevole tendenza a distrarsi durante i rapporti sessuali. E non stiamo affatto parlando di quel meccanismo di difesa che si instaura quando hai la sensazione che il tuo partner brancoli nel buio (e non perché la luce è spenta) e, allora, tenti disperatamente di fare l’elenco dello scatolame nella dispensa. Siamo di fronte ad una tendenza (che fortunatamente sembra essere solo agli albori) a fare altro. Dove con altro si legga pure aggiornare il profilo di Facebook (6%), guardare la TV (27%), Twittare (1%), stare al telefono (13% a cui sommare Verdone in Viaggi di nozze), cucinare (7%), leggere un libro (5%) e pulire casa (5%). Quando si dice essere multitasking!

Grazie a questi dati sbalorditivi più di un interrogativo si pone di fronte a noi. Presto cominceremo a leggere status del tipo “Ah sì ancora, non ti fermare #faresessograndioso” a cui seguiranno risposte del tipo “Sbrighiamoci però che sta tornando mia moglie #cornificare”? Siamo certe che non ci sia un momento migliore per fare cose come rassettare, leggere, cucinare? E, soprattutto, che genere di persona è quella che ti vede inforcare gli occhiali e aprire un volume di Dickens e continua allegramente a fare l’amore come se niente fosse successo?

Non sapete come fare a trovare il tempo per fare tutto questo e avere anche rapporti? È arrivato il momento di sfoltire gli appuntamenti. Diversamente, se vi avanza qualche minuto, potete andare a cercare quel fenomeno (uno solo su cento) che invece di pensare al sesso twittava in allegria e stringergli la mano.

Poco sesso, poca salute?

Sotto le lenzuola la passione è diminuita fino a scomparire? Attenzione: la poca voglia di fare sesso potrebbe essere un campanello di allarme per quel che riguarda la tua salute e non solo quella del rapporto
poco sesso,poca salute,sesso, passione , calo della libido , tieni desta la passione

“Caro oggi ho mal di testa!” Quanto utilizzi questa scusa? Se lo fai spesso la tua salute potrebbe essere compromessa, e non solo per via di una cefalea, più o meno inventata di sana pianta, ricorrente in maniera preoccupante. È infatti noto ai più che il calo della libido faccia male alla coppia, ma è notizia decisamente più fresca il fatto che la mancanza di voglia di fare sesso sia il segno che si potrebbe andar incontro a qualche problema di salute da affrontare.

Parola di scienziati, e più esattamente della sessuologa Sue McGarvie di Ottawa, secondo la quale da un terzo alla metà delle donne nel mondo soffre di calo della libido che le priva di una fonte importante di salute: il sesso. Fare l’amore, infatti, aiuta a fortificare le difese immunitarie e a mantenersi giovani. Non solo, lo studio della dottoressa si inserisce in una più lunga tradizione di moniti pro-passione tra cui vale la pena di citare quello made in England, dove uno studio del Servizio Sanitario britannico aveva dimostrato, qualche anno fa, che una vita sessuale appagante e regolare riduce i livelli di stress, migliora la qualità e la quantità del sonno e favorisce la longevità. Non è quindi una questione di partner scontenti o di armonia di coppia che va a rotoli. Si tratta di salute: se non hai voglia di fare sesso con il tuo uomo o tra voi c’è qualche problema, oppure è meglio che ti consulti senza alcuna vergogna con il tuo medico.

La cosa è seria al punto che nel 2010 la Società di Ostetricia e Ginecologia del Canada ha chiesto espressamente ai propri membri di cercare di trovate delle cure ad hoc per le pazienti le quali presentavano questo particolare sintomo. Si è arrivati persino a delineare un profilo per riconoscere meglio chi soffre di questo disagio. Si tratta di donne stressate, lavoratrici, madri, spesso molto magre e con l’ossessione della palestra. Non avvertire l’impulso sessuale per loro è come non aver voglia di concedersi uno sfizio al ristorante, né più, né meno. Allora per una volta sarà meglio essere seri e riflettere.

Non si tratta di giochi erotici o di trucchetti per rinverdire il fu letto di fuoco, c’è qualcosa nella routine che ci logora, ci priva dei nostri più sani istinti, compromette gli ormoni e, quindi, la nostra salute. Sarà meglio fare attenzione

Attrazione fatale: resistere o divertirsi?

Un incontro casuale. L’invito a cena tanto sospirato. Un colpo di fulmine. Insomma, lui ti piace, e tanto. E se dopo tante chiacchiere, una passeggiata, l’ultimo drink, ti saluta con un bacio, un bacio bacio, che fai? Meglio dimenticare che un bacio appassionato è il preludio di una notte di fuoco o, piuttosto, cogliere al volo l’occasione e lasciarsi andare? Una volta, il galateo imponeva agli uomini di non tentare approcci prima dei classici tre inviti fuori. E alle signorine di non cedere se non dopo un complicato rituale di corteggiamento.

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Irresistibile passione

Martina Colombari ha raccontato, divertita, che ai tempi in cui il suo futuro marito Billy Costacurta le faceva il filo, si era chiesta quando avrebbero smesso di perder tempo a cenare al ristorante e fossero passati ad altro. Preliminari sì, ma quando la passione sboccia, difficile resistere. O no?

“L’importante è vivere l’incontro nel presente, godersi il momento” dice Debora Conti, coach di PNL (Programmazione Neuro Linguistica) e autrice del manuale d’indipendenza emotiva Ascolta i grilli e scendi dall’ottovolante, edito da Sperling. “Resistere o aspettare: deve trattarsi di una decisione presa lì per lì, non è possibile pianificare, soprattutto in vista di un risultato. Non è detto che, per lui, l’attesa aumenti il desiderio di un nuovo incontro, così come non è automatico che non ci cerchi più perché ormai… Qualunque sia l’esito della serata, è importante arrivare preparate al dopo”.



Il giorno dopo

Chi non conosce i patemi d’animo da “day after”? Chiamerà? Perché non chiama? Ma almeno un sms potrebbe mandarlo… “Proviamo a ritrovare la calma facendo finta che sia la nostra migliore amica a trovarsi in questa situazione d’incertezza: le risponderemmo con affetto, non certo dicendo che non è piaciuta, che non avrebbe dovuto subito buttargli le braccia al collo o che, al contrario, almeno un bacetto avrebbe potuto farselo dare. Non chiama? Facciamolo noi, sempre che ci interessi quella persona”.

Fare sesso al primo appuntamento, comunque, non compromette la nascita di una relazione seria, almeno da quanto emerso da una ricerca condotta dall’Università dello Iowa, mentre un altro studio, questa volta condotto da ricercatori londinesi mette in guardia dal “concedersi” la prima sera: pare che un lungo corteggiamento da parte maschile sia la premessa per voler individuare la compagna giusta e metter su famiglia. Ora, bisogna chiedersi se desideriamo tutto questo, o se piuttosto, quando ci siamo vestite e truccate per uscire con lui, abbiamo semplicemente pensato di trascorrere una piacevole serata. Che, comunque, non è sempre garantita.

“Magari, dopo tanta aspettativa, lui si è rivelato una frana” dice Debora Conti. “Forse ci siamo annoiate e non vogliamo ammetterlo con noi stesse, forse a letto ci siamo andate ma si tratta di un’esperienza da archiviare. Nessun rimpianto, almeno ci risparmiamo un’altra serata deludente”. Insomma, finire subito avvinghiati potrebbe, in alcuni casi, diventare addirittura un test salvatempo.

sabato 5 gennaio 2013

ANDREA, 16 ANNI, ITALIANO DA GUINNESS: È LO STILISTA PIÙ GIOVANE AL MONDO

Stilista da guinness: ha 16 anni, è italiano ed è il più giovane al mondo.
Si chiama Andrea Brocca e la sua avventura nel campo della Moda è esplosa a Dubai dove l'enfant prodige del fashion ha aperto la sua boutique, al Wafi, uno dei centri commerciali più esclusivi della città.
E adesso il suo nome è entrato a buon diritto nel Guinness dei primati: il giovanissimo stilista, infatti, ha anticipato di ben 5 anni anche l'esordio record di Yves Saint Laurent, che a 21 anni aveva in mano le redini della Christian Dior.

Del resto, quella di Andrea è una passione autentica, nata sui banchi del liceo, e anche prima, come ha raccontato all'Ansa: «All'asilo disegnavo già vestiti. Ho sempre subito il fascino degli abiti e dei tessuti. Adoravo stare in compagnia di mia madre, fare shopping con lei, vederla vestire. È stata lei, ed è lei, la mia ispirazione». Poi, a 13 anni, l'incontro fortunato e il contatto con la stilista Alice Temperly, fondatrice della Temperly London: «Le sono corso dietro pregandola di dare un'occhiata ai miei disegni e finalmente quell'occhiata gliela ha data». Seguono uno stage a Londra e il secondo e terzo posto al Fashion Harper Bazar, facendo mangiare polvere a stilisti ultratrentenni.
E ora, la boutique che porta il suo nome, a caratteri cubitali, è una vertigine di modelli e colori, con quello stile scanzonato con eleganza che caratterizza la griffe Brocca. La sua seconda collezione pronto-moda è ai ritocchi finali ed è al vaglio di due colossi commerciali come gli store Galleries Lafayette e Bloomindgalès. Uno dei mentori di Brocca è Riccardo Tisci (Givenchy) «per la capacità di rinnovare l'ovvio». Ma Andrea adora anche le linee di Gucci, Prada e Armani.
Tuttavia, Andrea ha un'idea molto originale e personale di stile, decisamente mood ovvero fatto di «umore, sensazioni» alimentate dal mondo che lo circonda.
Adesso ci sono anche gli impegni della vita scolastica da seguire: Andrea studia spesso la notte per conciliare studio e lavoro.
Ma questo ed altro per realizzare un grande sogno.

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