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venerdì 2 agosto 2013

Cibi da spiaggia, in agguato mal di pancia e nausea

Pannocchie calde, grattachecche millegusti e il classico cocco-bello. Questi alcuni dei cibi trasportati dai carretti dei venditori ambulanti, che sfilano tutto il giorno sulle spiagge italiane. Una passerella di “street food” che oltre a fareconcorrenza ai bar degli stabilimenti balneari, può rappresentare un rischio per la salute. Questi cibi, infatti, non hanno un'etichetta di provenienza e, nella maggior parte dei casi, non rispettano regole igieniche e di sicurezza.

Potrebbero scatenare danni gastrointestinali come nausea, disturbi intestinali. A lanciare il monito è Pietro Migliaccio, presidente della Società italiana delle scienze dell'alimentazione.

«Gli alimenti dei venditori ambulanti in spiaggia, complici le alte temperature - spiega Migliaccio - rappresentano un rischio. Nessuno conosce la provenienzadi questi alimenti e soprattutto come vengono lavati e tratatti». I cibi come il cocco e le pannocchie sono esposti tutto il giorno all'ambiente esterno, favorendo così il deposito di germi e batteri.

Oltre a problemi gastrointestinali, questo genere di “cibo da strada” va a colpire anche la linea. «Mangiando per merenda un pezzo di cocco, 50 calorie, una pannocchia, 300 calorie per 100 grammi e infine una granita, 50 calorie aggiunta magari a un panino con pomodoro e mozzarella a pranzo si arriva a circa 500 calorie in mezza giornata. Non è tantissimo ma poi è il totale giornaliero che conta».

lunedì 13 maggio 2013

Cinque consigli per prevenire la cellulite

Pensiamoci adesso prima che arrivi la bella stagione e il momento della fatidica ''prova costume''

Con il freddo, si sa, la voglia di muoversi diminuisce. E magari ci si concede qualche peccatuccio di gola in più. Ecco, allora, che proprio nei mesi invernali, quando ci si pensa di meno, la cellulite può “consolidarsi”. Il professor Antonino Di Pietro, presidente fondatore dell’Isplad, la Società internazionale di dermatologia plastica, oncologica e rigenerativa, ci ha fornito cinque consigli per cominciare a combatterla ora.



Passeggia nel verde
Camminare per almeno tre chilometri al giorno (circa 30-40 minuti) ti permette di riattivare la circolazione a livello locale e di eliminare tossine e ritenzione idrica. Scegli però aree verdi, come parchi cittadini o percorsi in campagna. L’inquinamento tipicamente invernale, infatti, favorisce la formazione di radicali liberi che influiscono negativamente sulla microcircolazione a livello locale. Se puoi, concediti lunghe passeggiate al mare nel week-end: lo iodio presente nell’aria attiva il metabolismo e favorisce la circolazione.

A colazione argilla e mele
Ogni mattina, prima di colazione, bevi mezzo bicchiere d’acqua con un cucchiaio di argilla ventilata (si trova in erboristeria). Aggiungi poi alla tua colazione una mela: è un frutto di stagione con un’interessante azione diuretica. Si tratta di un’accoppiata vincente, ti aiuterà a drenare i liquidi in eccesso. Se la mela non ti piace, sostituiscila con l’ananas, ricco di bromelina, una sostanza diuretica e quindi drenante.

La cellulite dipende da come si cucina

Si chiamano 'Ages', advanced glycation end products, i nuovi responsabili della cellulite. Sono sostanze tossiche che si formano a seconda della cottura degli alimenti e che provocano danni ai tessuti connettivi. Se ne è discusso a Roma, in occasione del 34esimo congresso nazionale della Società italiana di medicina estetica. La pastasciutta è ricca di Ages, così come lo sono la crosta del pane bianco, la carne cotta arrosto e il latte U.H.T o fresco bollito, i dolci cotti al forno, le bevande light e i dolcificanti. Alimenti poveri di Ages sono invece i vegetali, il latte fresco pastorizzato, tutti i cibi cotti a vapore o a fuoco lento. 


Spiega Pier Luigi Rossi, docente di scienza dell'alimentazione e medicina preventiva all'Università di Bologna: ''Sottovalutiamo l'inquinamento da Ages contenuti nei cibi che si mangiano ogni giorno e che dipendono dalla manipolazione e la tecnologia di produzione industriale, oltre che ad alcuni metodi di cottura casalinga. Si tratta invece di composti molecolari aggressivi che agiscono sui recettori delle membrane cellulari dei fibroblasti, le cellule della pelle, sul collagene e sugli adipociti alterando il tessuto connettivo, il sistema venoso, arterioso e linfatico. Sono i prodotti finali dei processi di glicazione, dovuti all'unione del glucosio con il collagene che rendono i tessuti rigidi e fragili. Non è possibile azzerare l'introito di Ages, ma è possibile ridurlo seguendo una dieta a basso contenuto di zuccheri, privilegiando cibi crudi o cotti al vapore, riducendo il consumo di bevande zuccherate e cibi industriali'' conclude Rossi. ''Le scelte alimentari contribuiscono alla distribuzione del grasso in alcune aree del corpo e influenzano la struttura stessa dei tessuti, modificando la dieta si incide direttamente sulla qualità della pelle'' sottolinea Emanuele Bartoletti, chirurgo plastico e presidente del congresso di Roma dove i medici fanno il punto sulle terapie anticellulite.

sabato 5 gennaio 2013

Sciroppo d’ acero, dolcificante naturale, contro i chili in più

Il succo ottenuto dalla linfa di questa pianta dei boschi accelera lo smaltimento delle tossine ingrassanti e regola la glicemia.
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Lo sciroppo d’acero è un liquido ambrato ottenuto bollendo la linfa dell’acero di zucchero raccolta in Canada e negli Stati Uniti. Questo dolcificante naturale contiene molte sostanze benefiche per la salute e per la linea, tra cui acido malico, potassio, calcio, ferro, vitamine e composti fenolici. Noto per le sue proprietà depurative, lo sciroppo d’acero è prezioso sia in caso di stipsi (per migliorare il transito intestinale e sgonfiare l’addome) sia in caso di colite.

Lo sciroppo d’acero può essere considerato un dolcificante ipocalorico, perchè apporta circa 250 kcal ogni 100 grammi (mentre lo zucchero bianco ne apporta circa 390 per etto) ed è consigliato ai diabetici e all’interno dei regimi alimentari dimagranti. Uno studio condotto presso l’Università del Rhode Island e pubblicato sul Journal of Functional Foods ha individuato inoltre nello sciroppo d’acero un rimedio per migliorare la digestione dei carboidrati, con effetti positivi nella gestione del diabete di tipo 2.
Lo sciroppo d’acero per prevenire la cellulite
Abituati a usare lo sciroppo d’acero come dolcificante al posto dello zucchero; inoltre, prova a scioglierne un cucchiaino in un bicchiere d’acqua insieme a del succo di limone: questa bevanda assunta al mattino per almeno un mese ti aiuta a depurarti dalle tossine metaboliche, prevenendo la formazione di cellulite. In più consuma a colazione o a merenda i muffin ai mirtilli, dolcificati con lo sciroppo d’acero, che ti proponiamo, fai scorta di fibre sgonfianti e grassi buoni.
Ricetta Muffin ai mirtilli (per 7-8 muffin)
In una terrina miscela mezza tazza di latte di soia (o di riso), 60 ml (circa 1/3 di tazza) di olio di mais, 4 cucchiai di sciroppo di acero e un cucchiaio d’aceto di mele; unisci al composto, versandoli a pioggia e mescolando continuamente con una frusta, 2 tazze di farina integrale, mezza bustina di lievito per dolci e un pizzico di sale; incorpora infine 100 g di mirtilli e versa l’impasto in stampini fondi e stretti precedentemente unti. Metti in forno caldo a 190°C per 35-40 minuti.

L’alimentazione prima del concepimento influisce sulla salute del futuro bambino

Mangiare bene fa bene: a se stessi e anche alle future generazioni. Uno studio condotto su un modello animale dai ricercatori del Nutrition Research Institute della University of North Carolina e appena pubblicato da Faseb (la rivista della Federazione delle società americane per la biologia sperimentale), indica come l’alimentazione prima del concepimento sia importante anche per la salute del bambino che verrà. La ricerca dimostra infatti come la dieta seguita ancora prima di restare gravide abbia chimicamente alterato il Dna di topi femmina e come questa alterazione si sia trasmessa alla prole. La scoperta del dottor Mihai Niculescu e dei suoi colleghi potrebbe avere ripercussioni nello studio di malattie dell’uomo come l’obesità, il diabete, i disturbi del sistema immunitario e anche il cancro. “Epigenetica e nutrigenomica stanno dimostrando come l’alimentazione possa alterare il patrimonio genetico con effetti che si trasmettono” commenta il professore Andrea Vania, responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione pediatrica dell’Università La Sapienza di Roma e presidente dell’ECOG, l’European Childhood Obesity Group. “Se si mangia male – continua – si può influire sulla salute di figli, nipoti e bisnipoti”.
Professor Vania, si è sempre data importanza all’alimentazione durante la gravidanza. Secondo la ricerca della University of North Carolina, invece, anche ciò che una donna mangia prima di restare incinta può influire sulla salute del futuro bambino. È così?
“Il discorso è molto complicato, ma altrettanto interessante. Secondo l’epigenetica e la nutrigenomica, due nuove branche della genetica e della scienza dell’alimentazione, la nutrizione è uno degli stimoli esterni, insieme ad altri come l’inquinamento ambientale e l’ambiente sociale, in grado di modificare il patrimonio genetico e di influire sull’espressione genica, ovvero la corrispondenza tra geni e proteine. Lo studio della University of North Carolina suggerisce inoltre che queste modificazioni possano essere trasmesse a un numero, non si sa quanto limitato, di generazioni”.
Per questo diventa importante l’alimentazione prima del concepimento?
“Sì, e non solo da parte della donna, ma anche da parte dell’uomo. Nonostante le difficoltà a trasferire i risultati dal modello animale al modello umano, gli studi di epigenetica e nutrigenomica affermano come una buona alimentazione possa favorire il benessere non solo dell’individuo che la segue, ma anche delle generazioni successive. Mangiare diventa quindi un fatto non solo personale: chi decide di mangiare male dovrebbe pensare anche a figli e nipoti”.
Quale alimentazione devono allora seguire i futuri genitori?
“La regola è quella di sempre: l’alimentazione deve essere equilibrata, varia e moderata. Deve includere tutti i nutrienti, ma questo non vuol dire che debba essere per forza carnivora. Si può anche seguire una dieta vegetariana, o perfino vegana, purché si assumano sali, vitamine e minerali negli apporti adeguati. Ma epigenetica e nutrigenomica danno un’ulteriore indicazione: dal momento che quello che si mangia può modificare l’espressione del genoma durante tutta la vita, equilibrio, varietà e moderazione devono essere i cardini anche dell’alimentazione dei bambini. Molta cautela, quindi, con le pratiche ‘fai-da-te’ nell’alimentazione dei nostri piccoli”.
Un’ultima domanda: ma esistono cibi che possono favorire la fertilità?
“Che io sappia no, più che altro ci sono favole metropolitane. A chi vuole diventare mamma posso semplicemente consigliare di mangiare bene, prestando magari un’attenzione particolare a certi nutrienti, ad esempio all’assunzione di acido folico, una vitamina del gruppo B che si ottiene soprattutto da carne, pesce, uova, legumi e vegetali a foglie verdi. L’acido folico è molto importante non solo durante la gestazione perché aiuta a ridurre i danni neurologici del feto, ma ancora prima di ‘mettere in cantiere’ un figlio”.

Menu per dimagrire senza dover patire la fame

Fino a che punto giova alla linea ridurre grassi e carboidrati e accontentarsi di porzioni ridotte e di pietanze scondite? Così facendo il metabolismo si blocca. Ecco come mantenerlo attivo con gusto.

Negli ultimi decenni, l’evoluzione tecnologica ha ridotto drasticamente il nostro fabbisogno di energia e dunque di calorie, sia per muoverci sia per mantenere caldo il corpo. Di questa energia,  fornitaci dai carboidrati e dai grassi  oggi ne serve molta meno rispetto a 30-40 anni fa,
Bisogna poi tener conto della riduzione del metabolismo a partire dai 25 anni. Questo significa che, a parità di attività fisica svolta, i consumi energetici si riducono gradualmente. Per comprendere le conseguenze che “peseranno” su una persona che non percepisce la graduale riduzione nel tempo del suo fabbisogno energetico è sufficiente ricordare che per ogni 100 calorie assunte quotidianamente in più rispetto alle necessità, il peso aumenta di 100 grammi la settimana e di 5 chili all’anno.

Troppe proteine ingrassano!
Il fabbisogno di carboidrati (in particolare di zucchero bianco e farine raffinate) e grassi (soprattutto animali, come il burro) in una donna di 40 anni non deve quindi essere eccessivo. Questo però non significa che si debba esagerare con gli alimenti proteici che vanno apportati nella giusta quantità (circa un grammo per ogni chilogrammo di peso ideale). Sarebbe utile a questo proposito tenere a disposizione delle tabelle con la composizione degli alimenti, per conoscere con precisione il contenuto proteico dei vari cibi. Un eccesso di proteine, infatti, può tradursi in iperuricemia, iperazotemia e in un affaticamento renale che provoca ristagni e rallentamenti metabolici.

Ecco il menu per dimagrire senza dover patire la fame

La strategia per evitare la percezione di vuoto gastrico provocato dall’assenza di pane e pasta condita, sta nella quotidiana assunzione di generose quantità di ortaggi di stagione (anche un chilo al giorno) e di frutta fresca (200-300 g al giorno). Ortaggi e frutta, oltre a garantire sazietà con poche calorie (mediamente 20 kcal per etto gli ortaggi; 40-50 kcal per 100 g di frutta) rispetto alle 340-350 di 100 g di cereali (pasta, riso, orzo ecc.) abbassano l’indice glicemico dei carboidrati grazie al loro contenuto di fibre e favoriscono la depurazione per l’apporto di antiossidanti, acqua, fibra e potassio. Analogamente la frutta offre infinite possibilità di preparare voluminosi dessert, sani, gradevoli, ipocalorici.

Invecchiamento cutaneo


L’invecchiamento cutaneo è causato da due fattori: i fattori endogeni e i fattori esogeni. Scopri come contrastarli e affrontare al meglio i cambiamenti della pelle.
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Invecchiamento cutaneo endogeno:
Si definisce endogeno un processo dovuto a fattori provenienti dall’interno di un organismo, in questo caso significa che l’invecchiamento cutaneo endogeno è causato da fattori biologici e non da fattori esterni.
Questo processo ha origine dai cambiamenti che avvengono all’interno del corpo con il passare dell’età ed è un processo del tutto naturale; col tempo la produzione di estrogeni diminuisce, il rinnovamento cellulare rallenta e la pelle perde di elasticità e tono, questo porta la pelle a invecchiare.
Nel corso degli anni inoltre la capacità del corpo di produrre collagene diminuisce e l’epidermide perde di densità, assottigliandosi. Un altro fattore che condiziona l’invecchiamento cutaneo è la capacità delle cellule basali di proliferare che col tempo si riduce con il conseguente assottigliamento dell’epidermide e un calo della sua efficacia protettiva. A diminuire è anche la sintesi cutanea di vitamina D, che si abbassa fino al 75%.

Invecchiamento cutaneo esogeno:
Questo tipo di invecchiamento è invece dovuto a fattori esterni. Stress, stanchezza, abitudini alimentari sbagliate, esposizione al sole e fumo influenzano moltissimo la condizione della pelle perché ne abbassano le difese immunitarie rendendo più difficile per il corpo contrastare i radicali liberi.
Tra queste l’esposizione al sole è forse la più dannosa per la pelledetta anche photoaging, in cui si include anche l’abbronzatura artificiale. Una prolungata esposizione al sole senza un’adeguata protezione porta a un precoce invecchiamento della pelle, il segno che distingue questo tipo di invecchiamento cutaneo è l’elastosi, una condizione degenerativa del derma. L’elastosi può essere causata anche da un’eccessiva esposizione ai raggi UVA. La cosa migliore in questo caso è una buona prevenzione, utilizzare un’efficace protezione solare prima di esporsi al sole è l’unica arma che abbiamo e, contrariamente a quanto molti pensano, l’utilizzo della protezione non previene l’abbronzatura, ma al contrario idratando e proteggendo la pelle i filtri solari permettono un’abbronzatura più sana e duratura.

Trattamenti per le pelli grasse ed impure

La pelle grassa è un problema per molte persone, siano esse donne o uomini; ne soffre circa l'85% degli adolescenti ed una percentuale inferiore ma comunque considerevole di adulti.
Gli inestetismi cutanei (come brufoli e punti neri) causati dall'eccessiva produzione di sebo caratterizzano la pelle grassa, rendondola oleosa, lucida ed untuosa al tatto e peggiorandone quindi l'aspetto. I pori ostruiti danno vita alle imperfezioni che tante preoccupazioni causano a migliaia di persone, con problemi che talvolta nei casi più gravi possono essere anche di carattere sociale.


Pelle grassa Maschera per pelli grasse
 







Ci sono però cure, trattamenti e consigli da seguire che potranno rendere una pelle impura più pulita ed esteticamente accettabile, migliorandone notevolmente la salute e l'aspetto rendendola perfetta agli occhi della gente e del mondo.
Il primo consiglio è curare 'alimentazione: la pelle grassa può essere causata, o resa ancora più grassa, da abitudini alimentari scorrette. E' quindi molto importante seguire una dieta regolare e prestare attenzione ai cibi ed alle bevande ingerite, assumendo molta acqua per idratare la pelle e limitando caffè, dolci, fritti e sigarette. Una dieta ricca di frutta e verdura e soprattutto con un apporto di cibi grassi molto limitato è il primo passo verso una pelle più luminosa e liscia.
Occorre infine fare attenzione alla scelta dei prodotti e cosmetici giusti per la pulizia e la detersione quotidiana del viso, adatti ad una pelle grassa. Di seguito una serie di utili consigli pratici e trattamenti da seguire per evitare e ridurre gli inestetismi cutanei.
  1. fare lo scrub: è molto importante per evitare la formazione di punti neri sulla pelle del viso. Lo scrub deve essere specifico per pelli grasse, per pulire in questo modo anche i pori più profondi e dilatati, evitando soprattutto di usare detergenti troppo aggressivi che alterando il ph naturale della pelle rischiano di irritare ed aumentare la produzione di sebo. In generale sono da evitare prodotti che contengano schiuma e alcalini che alterino il ph e aggrediscono la pelle
  2. applicare, dopo la pulizia del viso, un tonico astringente per chiudere i pori, evitando tonici a base di alcool che irritano ed aggrediscono e disidratano la pelle
  3. fare almeno due volte a settimana una maschera che idrati, calmi i rossori e nutra la pelle seborroica, che ha grande bisogno di mantenersi idratata e nutrita
  4. usare un latte struccante detergente naturale, che non aggredisca la pelle. Ricordarsi di struccare il viso massaggiando delicatamente con la punta delle dita, invece di usare il dischetto ed insistendo nei punti più impuri
  5. scegliere in maniera molto accurata i prodotti di makeup, evitando fondotinta pesanti che occludano i pori non facendoli respirare e aumentando ulteriormente la comparsa di acne. In generale, usare un trucco leggero ed usarlo il meno possibile, per lasciare la pelle libera di respirare

Svezzamento: passaggio dal liquido al solido

Per la crescita corretta del neonato, bisogna curare attentamente la sua alimentazione. Particolarmente delicato è il momento del passaggio da sostanze liquide a quelle solide con l'introduzione di nuovi cibi.
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- Dai 4 ai 6 mesi: le prime pappe dovrebbero essere introdotte nell'alimentazione del bambino intorno ai 4 mesi, senza per questo rinunciare alle poppate sia che la mamma allatti il piccolo al seno o con il biberon. All'inizio, almeno fino al 5/6° mese, gli alimenti, mele, zucchine, carote, patate, dovrebbero essere offerte al piccino sotto forma di frullato o omogeneizzato, in modo tale che la differenza di consistenza tra il latte (liquido) e gli alimenti (solidi) sia per il bimbo quasi impercettibile.

- Dai 6 ai 7 mesi: dopo il 6° mese la mamma può introdurre nell'alimentazione del bambino cibi con una certa consistenza, per esempio la carne. Perfetti gli omogeneizzati, ma per una preparazione casalinga, consigliabile optare per la carne frullata o macinata, offerta sottoforma di polpette o hamburger. Da evitare, invece, la carne eccessivamente fibrosa che potrebbe essere mal digerita dal bimbo.

- Dopo gli 8 mesi: il passaggio vero e proprio da un'alimentazione liquida a una solida avviene, generalmente, dopo l'8° mese, quando comunque il bambino ha già messo alcuni dentini. Il passaggio deve essere molto graduale. Sì, quindi, allo spezzettamento del cibo in modo che il piccolo possa inghiottirlo anche senza masticarlo, facendo attenzione, però, che lo abbia deglutito. Perfetta, in questo senso, la pastina, i pezzetti di mela cotta, le verdure sminuzzate.
Da introdurre con cautela
- Le uova: altamente allergizzanti, le uova vanno inserite nell'alimentazione solo dopo l'anno e, comunque, con molta cautela. Le prime volte, quindi, date al bambino un cucchino di tuorlo e aspettate qualche giorno per controllare che non si verifichino reazioni allergiche. In caso negativo, passate al tuorlo intero e, infine, all'albume. Solo quando avrete la certezza che il piccino tollera bene le uova, proponetegli una frittata (cotta, magari, nel forno).

- Pomodori: anche i pomodori possono scatenare reazioni allergiche piuttosto violente. Vanno, quindi, inseriti nell'alimentazione piuttosto tardi, dopo gli 11 mesi, a piccole dosi. Fino a quando non si ha la certezza che il fisico del bambino non ne è disturbato. A quel punto, si può proporre al piccino un piatto di pastina condita con pomodoro fresco e un goccio di olio d'oliva.

- Crostacei: se il pesce è, generalmente, ben tollerato dai piccolissimi e, anzi, risulta un alimento prezioso per variare la loro dieta già a partire dal 7° mese, i crostacei potrebbero causare qualche problema. Vanno, quindi, introdotti con moderazione e, comunque, dopo i 7 mesi anche perché il loro gusto è spesso non gradito ai bimbi.

- Frutta secca: non è un alimento indispensabile nell'alimentazione del bambino. Ecco perché è meglio ritardarne quanto più possibile l'introduzione dal momento che, soprattutto per quanto riguarda le nocciole, la frutta secca può provocare fortissime reazioni allergiche.

giovedì 3 gennaio 2013

Vitello tonnato al forno

Ingredienti per 4 persone
  • 400 gr ma­gatello di vitello 
  • 100 gr di  tonno sott'olio
  •  20 gr di capperi
  • 15 gr di acciughe
  • 2 tuorli di uova 
  • 2 cucchiaini di senape
  •  100 gr di seda­no 
  • 100 gr di carote
  • 50 gr di scalo­gno
  • vino bianco( un deci­litro)
  • 1 cucchiaino di aceto. 
  • olio extravergine di oliva
  •  Sale
Preparazione

Lavate, mondate e tagliate le ver­dure a pezzetti. Salate il magatello di vitello, rosolatelo in una te­glia con l'olio, unite le verdure, coprite con la carta stagnola e continuate la cottura nel forno a 180 gradi per 20 minuti. Estraete la teglia dal forno, togliete il ma­gatello, riponete la teglia sul fuo­co con il tonno sgocciolato, i cap­peri e le acciughe, fate rosolate, bagnate con il vino, spegnete il fuoco e frullate il composto. Per
preparare la maionese: versate i tuorli di uova in una ciotola con la senape, l'aceto e un pizzico di sale e mescolate con la frusta da cucina, incorporando 150 gram­mi di olio. Unite la maionese alla salsa di tonno, amalgamate, di­sponete il composto nel piatto da portata e adagiate le verdure e il magatello tagliato a fettine.

Tempo di preparazione: 40 mi­nutti

mercoledì 2 gennaio 2013

Dieta anticellulite settimanale

Lunedi

 Colazione:
  • caffè d'orzo; 
  • 2 fette di pane integrale; 
  • 2 bicchieri d'acqua

Pranzo:
  • roast-beaf; 
  • insalata mista; 
  • una fetta di pane integrale; 
  • 1 patata bollita; 
  • 1 pera

Cena:
  • minestra di verdure con 
  • 2 cucchiai di pastina;
  •  pesce magro al cartoccio; 
  • una fetta di pane integrale;
  • zucchine alla piastra; 
  • una mela

Martedi

Colazione:
  • the;
  • 1 yogurt magro 

Pranzo:
  • riso con verdure e pollo;
  • insalata mista; 1 arancia  

Cena:
  •  minestra di verdure; 
  • una mozzarella; 
  • una fetta di pane integrale;
  •  insalata mista; una pesca

Mercoledi
Colazione:
  • una spremuta di agrumi; 
  • 1 tazza di latte e una manciata di com flakes

Pranzo :
  •  penne al pomodoro;
  •  un uovo sodo;
  •  insalata mista

Cena:
  •  pollo ai ferri;
  •  spinaci lessi; 
  • una fetta di pane integrale; 
  • un' albicocca
Giovedì

Colazione:

  • un caffè d'orzo; 
  • 1tazza di latte di soia 
  • 3 biscottisecchi

Pranzo:
  •  spaghetti al pomodoro;
  • verdure alla griglia

Cena:

  • minestrone di verdure:
  • petto di tacchino lessato;
  • una fetta di paneintegrale;
  • una fetta di melone

Venerdì

Colazione:

  •  un the;
  • 1 yogurt magro

Pranzo:
  • verdure alla griglia;
  •  unafetta di pane integrale;
  • una porzionedi ricotta magra

Cena:
  • tonno al naturale;
  •  insalata di pomodori;
  • una fetta di paneintegrale;
  • una fetta d'ananas

Sabato

Colazione:

  • una spremutad'arancia;
  • 1 yogurt magro

Pranzo:
  • riso con verdure;
  • fesa di tacchino ai ferri

Cena:
  • minestrone di verdure;
  • una mozzarella;
  •  una fetta di pane integrale;
  •  insalata verde

Domenica

Colazione:

  • caffè d'orzo o tè;
  • 1 tazza di latte
  • una porzione di corn flakes

Pranzo:
  • fusilli al pomodoro;
  • insalatatrevigiana;
  • 1 kiwi

Cena:
  • sogliola al cartoccio;
  • patate al forno;
  • una fetta di pane integrale;
  • 1banana piccola

Le posizioni per l'allattamento

Anche se molte mamme preferiscono stare sedute, mentre allattano il proprio bambino, qualche volta allattare mentre si è a letto potrà essere comodo e anche conveniente. Soprattutto quando il bimbo è ancora molto piccolo, cerca di sperimentare nuove posizioni, quando lo allatti; in questo modo non vorrà sempre
e solo stare in un'unica posizione. È bene cambiare posizioni anche nell'arco della stessa giornata, per prevenire fastidiose irritazioni ai capezzoli,e seduta. Siediti su una seggiola e sistema il piccolo sopra a dei cuscini, per metterlo nella posizione giusta, assicurandoti che la tua schiena e il collo siano ben sostenuti dai cuscini e che restino ben dritti. Fai in modo che il bimbo abbia il viso rivolto verso di te (per farlo voltare
accarezzagli una guancia) e la spina dorsale in linea con la sua testa.
Di lato è molto utile se, durante la poppata, il tuo bambino di solito si muove molto e inarca la schiena, o anche se hai avuto un parto cesareo. Seduta sul letto, con i piedi uniti e le ginocchia un po' sollevate, metti un cuscino sul grembo e sistema il tuo bimbo di lato, con il viso rivolto verso di te. Sostienigli la testa con entrambe le mani e usa il braccio per tenere il corpo del piccolo il più possibile vicino a te.
E  distesa ideale se hai avuto un'episioto­mia, dal momento che per te sederti può essere doloroso e va benissimo anche per le poppate notturne. Mettiti sdraiata su di un lato, posizionando molti cuscini dietro
le spalle, per essere sostenuta in maniera adeguata e stare il più comoda possibile.
Metti il piccolo sdraiato accanto a te, in modo tale che la sua testa sia appoggiata nell'incavo del tuo braccio, con la bocca all'altezza della tua mammella. Avvicina il bimbo a te e poi offrigli la mammella, cercando di aiutarti con l'altra mano.
Molte mamme temono di non saper allat­tare. Ecco quali sono i motivi di preoccupa­zione più frequenti e i motivi per cui non è proprio il caso di preoccuparsi.

Carboidrati inteligenti per tuo bambino

Il cervello del bebè è al massimo del suo potenziale quando è sveglio momento in cui cerca di orientarsi nel mondo che lo circonda e  per fare ciò  ha bisogno di molta energia. Il carburante migliore per il cervello è dato dai carboidrati. Scegli quelli che contengono amido (tre o quat­tro porzioni al giorno)  come le patate   il pane  la pasta e il riso e tanta frutta e verdura (dalle tre alle quattro porzioni al giorno) che forniscono parecchia energia. Evita di dargli carboidrati ricchi di zuccheri (come dolci e biscotti) perché tali ali­menti possono creare dipendenza dai cibi zuccherati senza fornire i nutrienti giusti.

Una merenda deliziosa, a base di bana­
na schiacciata, con aggiunta di pezzetti
di frutta mista.

Le meraviglie del ferro

Per plasmare una mente forte ci vuole molto ferro. specie a partire dal sesto mese. quando i rifornimenti che il bebè ha ereditato dalla mamma iniziano a scarseggiare. Il ferro è vitale. per otti­mizzare le funzioni cerebrali. per questo. in caso di carenza di tale elemento. I tuo bimbo appare stanco. irritabile e incapa­ce di concentrarsi. La carne rossa e gli ortaggi a foglia verde forniscono ferro in una forma facilmente assorbibile e verso il settimo mese puoi iniziare a dare al bimbo manzo o agnello   tritati finemente. un paio di volte alla settimana. Dagli cibi ricchi di vitamina C (come pomodori e arance). Altre ottime fonti di ferro com­prendono pane e cereali arricchiti frutta secca e verdure a foglia scura.

Prova questo

Per una sana sferzata di ferro  prepara delle poi pettine di agnello col pomodoro, con contorno di broccoli.

Il cervello del tuo bambino

Ciò che il tuo bimbo mangia influisce molto sulla sua salute e sul suo sviluppo, in particolare del cervello. Con i nostri consigli la sua intelligenza farà scintille!
Lo sapevi che è il cervello la parte del corpo che si sviluppa per prima. nel tuo bambino? Il tuo fragile bebè
diventerà ben presto una personcina indipendente. grazie agli straordinari cambiamenti che avengono nel suo
cervello. Il tuo ruolo è importantissimo. quindi. proprio in merito allo sviluppo del cervello. Oltre agli stimoli giusti. è una sana alimentazione che gli consentirà di partire col piede giusto.

Insalata colorata

Ingredienti per 6 persone:

  • 250 gr di patate
  • 500 gr di filetti di pesce persico
  • 1 cucchiaino di sale 
  • 1 foglia di alloro 
  • 6 grani di pepe
  • qualche grano di senape 
  • un pizzico di pepe macinato 
  • 1 scorzetta di limone 
  • 250 gr di piselli in scatola
  • 250 gr di carote in scatola 
  • 1 cipolla
  • 1 cucchiaio di erba cipollina affettata
  • 2 cucchiai di liquido delle verdure in scatola 
  • 2- 3 cucchiai di aceto alle erbe
  • sale
  • pepe macinato
  • zucchero
  • 1 cucchiaino di senape
  • 2 cucchiai di olio d' oliva

Lavate le patate e lessatele per 25-30 minuti in 1 litro di acqua leggermen­te salata. Scolate le patate,
passatele sotto l'acqua fredda e spellatele mentre sono ancora calde, quindi tagliatele a cubetti.
Sciacquate i filetti di pesce sotto l'ac­qua corrente e asciugateli bene. Fate bollire in una pentola 500 mi di acqua, aggiungete il pesce, il sale, l'alloro, i grani di pepe e senape, il pepe macinato e la scorzetta di limone e cuocete il pesce a fuoco lento per 10 minuti.
Togliete i filetti dalla pentola con un mestolo forato e lasciateli raffredda­re su un piatto, poi sminuzzateli con la
forchetta.
Scolate le carote e i piselli e versate 2 cucchiai del loro liquido in una cio­tola. Pelate la cipolla e tritatela finemen­te. Mescolate in un'insalatiera capiente il pesce, le patate, i piselli, le carote, la cipolla e l'erba cipollina.
Emulsionate il liquido delle verdure con aceto, sale, pepe, zucchero e senape, incorporate l'olio e versate il condimento sull'insalata di pesce. Mescolate con cura e, se ne­cessario, aggiustate di sale e aceto. Servite.

Tempo: 50 min

Spuntino "mare e monti"

Ingredienti per 4 persone:
 
  • 200 gr di  polpa di granchio in  scatola 
  • 100 gr  di champignon in  vasetto 
  • 150 gr di  ananas sciroppato in  scatola 
  • 1 tuorlo 
  • 1-2 cucchiaini di  senape 
  • 1 cucchiaino di aceto  di vino o succo di limone 
  • sale 
  • cucchiaino di zucchero 
  • 125 ml di  olio  vegetale 
  • 4 cucchiai di panna da  montare 
  • 1 cucchiaio di sherry

 Per  guarnire


  • zucchero  
  • foglie di lattuga 
  • prezzemolo 
  • polpa di  granchio

Preparazione 

Scolate bene la polpa di gran­chio e versatela in un' insalatiera. Sminuzzate i funghi e l'ananas.

Mescolate alla polpa di granchio. Ponete in una ciotola senape, tuorlo, aceto o succo di limone.
Unite anche un pizzico di sale e lo zucchero e amalgamateli con il frullatore in modo da ottenere una salsa densa e omogenea. Incorporate l'olio in un filo sottile, aggiungete la panna e lo sherry e un pizzico di sale
e zucchero. 
Lavate e asciugate le foglie di in­salata e il prezzemolo. Disponete l'insalata in quattro coppette di vetro e riempitele con il cocktail. 
Versateci sopra la salsa e guarnite con un po' di polpa di granchio e qualche foglia di prezzemolo.

Dieta a base di frutta

 Lunedì
Colazione:
  • 150 gr  di albicocche ta­gliate a fettine;
  •  due fette biscottate, con un cucchiaino di zucchero

Spuntino:
  • un vas etto di yogurt magro con 50 gr di albicocche tagliate a dadini

Pranzo:
  • 4 fette biscottate; 
  • insalata con 200 gr di albicocche,
  •  100 gr di fi­nocchi, 
  • 100 gr di formaggio magro, 
  • 200 gr di insalata riccia

Merenda:
  • albicocche

Cena:
  • 4 fette biscottate;
  •  insalata con 320 gr di albicocche, 
  • 250 gr di lattuga, 
  • 100 gr di mais, 
  •  60 gr di formaggio magro tipo Vocca

Martedì:
  •  melone
Colazione:
  • una fetta di melone;
  •  due crakers

Spuntino:
  • un vasetto di yogurt magro con una fetta di melone a pezzettini

Pranzo:
  • 5 crakers alla soia;
  • insalata con 2 fette di melone, 
  • 200 gr di lattuga, 
  • 60 gr di parmigiano a cubetti,
  •  25 gr di prosciutto crudo

Merenda:
  •  una fetta di melone
Cena:
  •  insalata con 2 fette di melone,
  • 4 pomodorini ciliegia, 
  • 2 ci polline, 
  • 100 gr di lattuga,
  •  70 gr di groviera

Mercoledì:

  •  pesche

Colazione:
  • una pesca;
  •  2 grissini con un cucchiaino di miele
Spuntino:
  • un vasetto di yogurt ma­gro con mezza pesca a pezzetti

Pranzo:
  • tre grissini;
  •  insalata con350 gr di pesche, 
  • 200 g di lattuga, 50 gr di groviera

Merenda:
  • una pesca

Cena:
  • due fette biscottate integrali;
  • insalata con 350 gr di pesche, 
  • 200 gr di lattuga, 
  • 80 gr di mozzarella, 
  • 15 gr di noci

Giovedì: 
  • mele

Colazione:
  •  una mela; 
  • due crackers integrali con un cucchiaino di zuc­chero integrale

Spuntino: 
  •  un vasetto di yogurt ma­gro con mezza mela a cubetti

Pranzo:
  • insalata con 300 gr di mele,
  • 200 gr di lattuga, 
  • 120 di gamberetti, 
  • 60 di scaglie di grana, 
  • due cracker integrali 25gr

Merenda: 
  • una mela

Cena:
  • due cracker integrali;
  •  insalata con 300 gr di mele verdi,
  •  200 gr di lattuga, 
  • 70 gr di prosciutto crudo, 
  • 100 gr di mais,
  •  80 gr di formaggio magro

Colazione:
  • 10 fragole;
  •  due fette biscottate alla soia

Spuntino:
  • un vasetto di yogurt ma­gro con 4 fragole

Pranzo:
  •  due fette biscottate;
  •  insa­lata con 250 gr di fragole,
  •  200 gr di in­salata riccia 
  •  70 gr di groviera.

Merenda:
  • 10 fragole

Cena:
  • due fette biscottate integrali;
  • insalata con 250 gr di fragole,
  •  200 gr di lattuga, 
  • 70 gr di mozzarella,
  •  100 gr di mais

Sabato:
  • ananas

Colazione:
  •  3 fettine di ananas fresco; 
  • due grissini integrali con un cucchiaino di zucchero integrale

Spuntino:
  • un vasetto di yogurt magro con 2 fettine di ananas a pezzettini

Pranzo:
  • due fette biscottate; in­salata con 300 gr di ananas, 
  • 150 gr di cicorino, 
  • 70 gr di bresaola

Merenda:
  • due fette di ananas fre­sco

Cena:
  • due cracker integrali;
  •  insalatacon 300 gr di ananas, 
  • 150 gr di germogli di soia,
  • 70 gr di fiocchi di latte, 
  • 20 gr di pinoli

Domenica: 
  •  pere

Colazione:
  •  un succo di pera sen­za zucchero;
  •  due grissini con un cuc­chiaino di zucchero integrale

Spuntino:
  • un vasetto di yogurt magrocon 2 fettine di pera a pezzettini

Pranzo:
  •  due fette biscottate ai cereali;
  •  insalata di pere con 300 gr di pera, 
  • 150 gr di lattuga, 
  • 150 gr di germogli di soia, 
  • 60 gr di groviera

Merenda:
  • macedonia di pera con un cucchiaino di zucchero integrale

Cena:

  • due fette biscottate ai cereali;
  •  insalata con 300 gr di pera a dadini,
  •  80 gr di groviera,
  •  40 gr di bresaola a dadini, 
  • 200 gr di lattuga

La dieta della frutta

La frutta è il simbolo di un'alimentazione sana, per molti motivi: è la più importante fonte di vitamine A, C ed E; i suoi zuccheri, i I fruttosio e il glucosio, sono facilmente assimila bili dall'organismo; le fibre, che si trovano soprattutto nella buccia, combattono la stitichezza e favoriscono il funzionamento dell'organismo; gli acidi organici contrastano la formazione di radicali liberi e stimolano la respirazione cellulare, necessaria  a ritardare l 'invecchiamento.


Il contenuto di calorie della frutta è modesto: 100 9 forniscono da 20 calorie (melone), a poco più di 60 (mandarini, banana e uva). Fanno eccezione l'avocado (230), e la frutta secca (le noci sono al primo posto con 660 calorie). Questa dieta fa perdere fino a 2 kg di peso la settimana.
Si può osservare uno di questi
due regimi:

1. una dieta della durata di 3 giorni, in cui tutti i pasti sono costituiti dal tipo di frutta scelta.

2. una dieta della durata di 1 mese, durante la quale la colazione del mattino consiste in una porzione della
frutta scelta (per esempio le fragole) da mangiare senza zucchero; gli altri pasti seguono un'alimentazione
normale.
Esempio:

• al risveglio, un bicchiere di frullato di frutta;

• a colazione, 500 g di frutta;

• a metà mattina, un bicchiere di frullato di frutta;

• a pranzo: 500 g di frutta;

• a metà pomeriggio, una macedonia di frutta con un cucchiaino di miele di acacia;

• a cena, 500 g di frutta.

La frutta andrebbe consumata di sta­gione. A rotazione, inoltre, devono es­sere presenti tutti i frutti.

Dieta anticellulite

Soltanto il 10% delle donne che segue una dieta ottiene un risultato duraturo. Perdere peso senza riacquistarlo entro poco tempo dalla fine della dieta  non è facile e bisogna usare la testa. I risultati stabili i raggiungono infatti solo modificando rigorosamente le abitudini alimentari zbagliate. Ogni dieta impone delle regole, rende più consce del modo in cui si mangia e permette di valutare i risultati degli sforzi fatti. Tutti elementi che servono per riuscire a modificare la propria vita almeno per quanto ri­guarda il nutrimento: ecco perché una
dieta dovrebbe essere considerata lo spunto iniziale per un'alimentazione più equilibrata e sana.
In queste pagine trovate alcune diete con informazioni sui rispettivi vantaggi e svantaggi. Se decidete di seguirne una "impegnativa" rivolgetevi al vostro medico, perché ognuna di esse comporta comunque qualche piccolo rischio .Iniziatela a tempo debito per arrivare alla partenza per le vacanze e alla fatidica "prova
bikini" in perfetta forma.

Durata consigliata: 2 settimane
Lunedi
Martedi
Mercoledi
Giovedi
Venerdi
Sabato
Domenica

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